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52esimo Anniversario Mahasamadhi

Il cinquantaduesimo Aradhana del Maharshi è stato celebrato dall’asram  Arunachala nella Sala della Comunità del tempio di Ganesha nel Queens, a New York, domenica 14 aprile 2002. Sono stati presenti molti devoti, per la maggior parte provenienti dalla regione dei tre stati.

Il programma è iniziato con la recitazione del "Marital Garland of Letters." Per felice coincidenza, questa recitazione ha coinciso esattamente con la data (14 Aprile) e l’ora (8:47 P.M., IST) in cui il Maharshi esalò l’ultimo respiro cinquantadue anni fa. Tutti si sono sconcertati alla notizia. Inoltre, i devoti allo Sri Ramanasramam stavano recitando lo stesso poema allo stesso preciso istante, cosa che ci ha unito tutti insieme nella ghirlanda della Presenza del Bhagavan.

Dennis Hartel ha dato il benvenuto ai devoti e ha fornito brevi notizie biografiche sul nostro ospite relatore ed amico, il Dr. Eric Ford. Eric sta per trasferirsi sulla Costa Occidentale, e dato che è l’unico astrofisico che conosciamo, abbiamo pensato di chiedergli almeno una lezione prima della sua partenza. L’argomento? Qualcosa di semplice: teorie contemporanee della creazione; le idee sulla creazione nei Veda; e quelle del Maharshi sulla creazione. Con la sua profonda conoscenza del soggetto, è stato in grado di riassumere questo immenso argomento in soli trenta minuti. Davvero un’impresa. Per scherzo ha intitolato la sua dissertazione, "Dal Big Bang al Bhagavan". E’ stato apprezzato da tutti.

Abbiamo avuto la presenza di molti validi cantanti alla funzione. Purtroppo, per mancanza di tempo, soltanto alcuni hanno potuto offrire le loro canzoni. "Upadesa Saram" e "Arunachala Pancharatnam" sono state recitate da tutti i devoti. Sono stati cantati i Veda ed è stata offerta un’arati, seguita da un prasad, che consiste in un pasto gustoso e preparato con cura.

L’Asram dei bambini di Sri Ramana in Nuova Scozia

L’ asram dei bambini presso l’asram Arunachala di Nuova Scozia si terrà dal 19 al 23 agosto (da lunedì a venerdì).
Coloro che desiderano che i propri figli lo frequentino, o che desiderano frequentare con i propri figli, devono chiamare per maggiori informazioni.

Darlene: 902-665-2263 o l’Asram di New York: 718-575-3215


Lettere e Commenti

Consapevolezza

Mi chiedo se mi potrete aiutare su un argomento che mi arrovella ultimamente. Non ricordo indicazioni del Bhagavan al proposito. Il mio dilemma è questo: Quanta attenzione devo dedicare alla mia esperienza presente, sia essa buona o cattiva, essendo “consapevole” se mi si passa il termine. E quando allontanarsi da questa esperienza e chiedersi 'A chi sta succedendo questo?' Se fatta troppo presto, questa tecnica sembra negare il fatto di essere presenti nel mondo. Spero di essermi spiegata con chiarezza. Ogni risposta sarà apprezzata.

Essere pienamente in sé, essere consapevole del presente, come dici, è utile per sviluppare il distacco. Il distacco libera la mente e le permette di immergersi all’interno, o di dissolversi. Quando cambiare da questa pratica all’indagine dipende dalla pakva (idoneità) del sadhaka. La tecnica Vichara non rifiuta “l’essere presenti nel mondo”, piuttosto procura un metodo per realizzare che tu sei presente “come” mondo. Nulla sarà separato. In breve, essere “consapevole” durante le tue attività va bene, ma si dovrebbe, con la mente ben concentrata, passare un po’ di tempo ogni giorno cercando l’origine della mente. Mentre questa pratica si approfondisce, si scoprirà che non esiste alcuna cosa come la “mente”, ma solo il Sé –                                           

Il Direttore.


Perché la Creazione?

Ho una domanda scottante che non mi abbandona. Dopo aver studiato e fatto meditazione per molti anni, non riesco a scrollarmi questa: perché la questione della creazione è al PRIMO posto. Non può essere perché abbiamo bisogno di diventare consapevoli del nostro vero Sé. Il nostro Sé è già consapevole, lo è sempre stato e sempre lo sarà. In tutti i libri sul Maharshi, egli ha sempre ignorato questo tipo di domanda e ha detto, "Vai dentro di te e chiedi chi si sta facendo quella domanda." Ho fatto così molti mesi e la domanda si è placata, ma non mi ha abbandonato. Poi mi sono rivolto agli scritti di Sri Aurobindo che sono stati utili per guardare il problema dal punto di vista del complessivo processo evolutivo; ma nella migliore delle ipotesi suona ancora sciocco, e vago come la domanda 'perché una creazione?'- se questo mondo nel quale viviamo è comunque illusorio. Un qualsiasi aiuto o suggerimento di alcune letture sarà una benedizione per me. Grazie per la vostra indulgenza.

"Perché la creazione al primo posto?" Questa è una buona domanda per la mente. Ma forse noi siamo la mente? Noi, la sostanza creata, siamo in una posizione sfortunata per cercare di capire cosa c’era nella mente del Creatore quando ha prodotto tutto questo, se c’è qualcosa di simile alla “mente” anche per il Creatore. Nessuna risposta intellettuale a questa domanda può essere corretta, poiché la verità risiede ben oltre il regno del creato – noi, gli individui. Dunque cosa fare? Dimenticare tutta la questione e andare avanti con la vostra vita quotidiana, o cercare la soluzione a questa domanda cercando di capire che cosa sia stato creato -"me". "Me" o "Io" è perfettamente apparente, ma ciò che non è apparente è ciò che questo “Io” è, da dove è venuto, dove va, e qual è la sua vera natura. E’ bene condurre questa indagine, poiché il Maharshi e altri saggi da tempo immemore hanno dichiarato che la risposta a questa domanda risolve tutte le altre domande. Una volta conosciuto il nostro Sé – non intellettualmente, ma per diretta esperienza -, allora questa fastidiosa domanda sul proposito della creazione è messa a tacere -          

Il Direttore