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Cinquanta anni di servizio

Una breve nota su N. Subramanyan

il Bramino più anziano dell’asramam

Per i devoti e per i regolari visitatori dell’asramam, Appichi Maamaa è una figura preminente. Ogni giorno lo si osserva, compiere l’abhishekam o l’archana sia nella Samadhi hall di Bhagavan che nello Shrine della Madre, a rispondere alle lettere dei devoti o ad aiutarli alle intenzioni della preghiera; lo sentiamo cantare mantra al Mahanasya settimanale o al Vedaparayana. E’ raro che un visitatore vada all’asramam e non lo trovi celebrare attentamente le cerimonie con la sua solita dignità e fede e i riti che ha imparato, come egli dice, attraverso l’osservazione e, senza dubbio, attraverso la Grazia di Bhagavan.

Egli giunse a Bhagavan nei primi anni 40 per studiare nella Vedapadasala.

Sembra che il giovane Subramanyan aveva una predilezione per le cose dolci e gli snacks e così gli studenti più grandi gli daranno il sopranome di ‘Appichi’, questa parola in Tamil significa “dolci”. In Tamil, ’Appichi’, è indirizzato ai bambini e agli infanti ma è anche usato come diminutivo per, ‘baby’ ‘miele’ o ‘cuore dolce’. ‘Maamaa’, in Tamil significa ‘zio’, è un titolo di cortesia di rispetto e di stima.

Doveri sacerdotali

I fedeli hanno notato la grande devozione del prete per Bhagavan; durante la celebrazione della puja gli sgorgano lacrime d’amore. Appichi Maamaa canta spesso anche con coloro che offrono canti devozionali in Tamil prima dell’arati (canto di chiusura di un rito) finale. In più  occasioni durante la Sri Chakra puja, rende servizio alla funzione religiosa.

I devoti riconoscono anche il suo dono di decorare gli altari, in particolar modo l’ingioiellare e adornare lo Yogambal durante i nove giorni di Navaratri. Il sesto giorno, quando viene recitata la linga puja, molti visitatori vengono al Ramanasramam come se fosse il solo posto in cui ammirare questa decorazione in accordo con la tradizione locale.

Nelle occasioni speciali, devoti e visitatori rimangono meravigliati dagli ornamenti dello Sri Ramaneswara Mahalingam; decorato con ghirlande di fiori di una dozzina di colori in varie misure di larghezza e lunghezza. Nel periodo del Jayanti, dell’Aradana o del Kartigai Deepam, egli procede pazientemente e diligentemente fino a che la decorazione del Mahalingam di Bhagavan si vede come quella, ispirata ed imposta, dell’antico Arunachaleswarar Kovil durante le sue giornate di festa.  

 Benedizioni negli anni

Durante i suoi 50 anni come prete dell’asramam, Appichi Maamaa sente che la caratteristica più gratificante del suo lavoro è stato il ruolo d’intercessore di preghiere e petizioni fatte a Bhagavan. In tempi di crisi i devoti scrivono all’asramam implorando l’intervento di Bhagavan, chi con speciali preghiere (sankalpa) chi con puja particolari. All’anziano prete è richiesto di rispondere giornalmente a queste richieste come parte delle sue funzioni sacerdotali, e di pregare Bhagavan in favore di chi è in difficoltà. 

L’asramam, attraverso gli anni, ha ricevuto numerose lettere dai devoti i quali riportano dichiarazioni miracolose alle loro disgrazie. Per Appichi Maamaa vedere Bhagavan benedire più volte negli anni i suoi fedeli, e portare testimonianza del potere e della Sua permanente presenza sia nel Ramanasramam che altrove, è stato il più grande dei miracoli.  

Superfluo affermare che per Appichi Maamaa la memoria degli anni passati sia stata una fonte di forza. Fu veramente una grande grazia essere impregnato quotidianamente dalla radianza di Bhagavan durante gli anni della sua adolescenza. Non ci sono dubbi che ciò lo ha preparato all’incarico vitale che svolge nello Sri Ramanasramam.