Per gli abitanti di Arunachala, se il Maharshi era il sole, Seshadri era la luna, entrambi unici, ognuno a modo suo. Seshadri, Bramino Ashtasahasram, nacque nel 1870 a Vazhur nel distretto di Vandasi. Perse suo padre molto presto, e uno zio di sua madre, Kamakoti Sastriar, musicista e studioso dei purana, lo portò con sé. Seshadri, aveva una memoria tenace, era esperto in musica vocale e del sapere puranico. Molto giovane approfondì gli studi sanscriti e fu all’altezza di comporre poesie. La divinità preferita di Seshadri era la Dea Kamakshi di Kanchipuram. Andava giorno e notte intorno al suo santuario recitando i Mukapanchasati, cinquecento sloka in sua preghiera. A quindici anni fu iniziato allo sakti (Bala) mantra e a praticare nel cuore della notte, solo, in un cimitero adiacente il fiume, vicino al santuario Periandavar. Ottenne la visione della Dea Sakti.
Tempo dopo, Seshadri si recò in diversi luoghi per apprendere la conoscenza nei mantra, poi, nel 1890 raggiunse Arunachala dove rimase sino alla sua fine. Aveva acquisito poteri occulti come: leggere i pensieri degli altri, la chiaroveggenza e la vaksiddhi. Seshadri evitava la compagnia della gente e la evitava agendo come un matto, tirandogli dietro le pietre. Quando vide Ramana, notò che era un anima realizzata, dimorava nel Sé e, ne scaturì un grande amore.
Seshadri che declinava inviti da chiunque, occasionalmente, andava a Pavalakundru dove Ramana risiedeva, e sedeva con i devoti per il pasto. Seshadri mentre mangiava spruzzava il riso per terra, nel momento in cui i devoti di Ramana iniziavano ad obbiettare, conveniva con loro, e assicurava che la volta successiva il riso non sarebbe caduto a terra.
Usava visitare, anche, la casa di Echammal ovviamente senza invito da parte sua. Seshadri amava i discepoli del Maharshi e li consigliava ad abbandonarsi a Lui.