Una breve nota su N. Subramanyan
il Bramino più anziano dell’asramam
Per i devoti e per i regolari visitatori dell’asramam, Appichi Maamaa è una figura preminente. Ogni giorno lo si osserva, compiere l’abhishekam o l’archana sia nella Samadhi hall di Bhagavan che nello Shrine della Madre, a rispondere alle lettere dei devoti o ad aiutarli alle intenzioni della preghiera; lo sentiamo cantare mantra al Mahanasya settimanale o al Vedaparayana. E’ raro che un visitatore vada all’asramam e non lo trovi celebrare attentamente le cerimonie con la sua solita dignità e fede e i riti che ha imparato, come egli dice, attraverso l’osservazione e, senza dubbio, attraverso la Grazia di Bhagavan.
Egli giunse a Bhagavan nei primi anni 40 per studiare nella Vedapadasala.
Sembra che il giovane Subramanyan aveva una predilezione per le cose dolci e gli snacks e così gli studenti più grandi gli daranno il sopranome di ‘Appichi’, questa parola in Tamil significa “dolci”. In Tamil, ’Appichi’, è indirizzato ai bambini e agli infanti ma è anche usato come diminutivo per, ‘baby’ ‘miele’ o ‘cuore dolce’. ‘Maamaa’, in Tamil significa ‘zio’, è un titolo di cortesia di rispetto e di stima.